Armando, raccontaci chi sei e cosa fai.

Sono un giovane lavoratore, laureato da poco e da qualche anno Presidente di InteroCrea, l’Associazione Culturale composta da ragazzi del territorio, accomunati dalla passione per la propria terra e la consapevolezza di giocare un ruolo importante per la vitalità della Valle in cui viviamo.

Il 17 maggio 2019 è stato inaugurato il primo Ostello di Antrodoco, nella Valle del Velino. Da dove nasce questa idea e come si è sviluppata?

L’idea nasce dalla volontà di creare un contatto con il mondo e di condividere con altri il piccolo tesoro che è la Valle del Velino. Creare un punto d’appoggio, una struttura per accogliere, assente prima dell’Ostello il Castagno, per chi vuole fare un’esperienza immerso nella natura, sfruttando i moltissimi sentieri escursionistici che partono dal nostro paese.

Oltre ad amanti del trekking e della mountain-bike, una struttura ricettiva è fondamentale anche per facilitare lo sviluppo dell’animo culturale di Antrodoco e dintorni. L’Ostello il Castagno si è rivelato utilissimo per accogliere i vari gruppi di artisti che ormai da anni organizzano spettacoli teatrali, di danza e street art sul nostro territorio, durante tutto l’anno e specialmente in estate.

Abbiamo ritenuto che l’ostello fosse la formula migliore per proporre agli ospiti un ambiente genuino e amichevole. Ci piace conoscerli, accompagnarli a scoprire i migliori scorci del nostro paese, consigliargli sentieri, fargli vivere il territorio. E al momento della partenza, portano via con loro un buon ricordo e lasciano a noi un valore aggiunto.

Avete scelto di coinvolgere la cittadinanza nella scelta del nome e del logo dell’ostello. È stata importante la risposta che avete ricevuto dalle persone interessate e come si chiama, dunque, questa struttura?

L’Ostello di Antrodoco è di tutti noi. Abbiamo voluto fortemente che fosse un ponte per la Valle del Velino e che fosse plasmato da chi vive in queste zone, in modo che lo sentisse proprio e ne fosse il primo promotore.

Le azioni di coinvolgimento sono state diverse, la prima è stata la scelta del nome. A settembre 2018, abbiamo lanciato un contest sui social in cui sono state raccolte più di 70 proposte di nomi, tra i quali è stato votato il vincitore: ‘’Ostello il Castagno’’. Con la stessa metodologia è stato scelto il logo.

Perché tra i tanti ha vinto proprio questo? Il motivo è da rintracciarsi nell’importanza storica ed economica che ha la castagna nelle nostre zone. È un prodotto di eccellenza il Marrone Antrodocano, una varietà di castagna rinomata per il gusto intenso e la qualità. Apprezzando la scelta, si è deciso di far diventare il castagno la caratteristica principale dell’ostello. Infatti, gran parte dell’arredamento è stato realizzato da artigiani locali con legno di castagno autoctono. Inoltre, essendo l’autunno il periodo di maggior rigore di questa pianta, si è scelto d’ispirarsi a questa stagione per i colori che caratterizzano le stanze: giallo, arancione, rosso e verde.

Anche sul tema “arredamento” è stata coinvolta la popolazione. Sensibili alle tematiche di sostenibilità ed economia circolare, è stato lanciato un appello per recuperare mobili e arredi usati con piccole opere di restauro.

Perché un giovane ragazzo della Regione Lazio, e non solo, dovrebbe soggiornare presso l’Ostello Il Castagno?

Perché ce n’è per tutti i gusti! Avete mai sentito parlare de ‘’Lu bucio bacia femmine’’? È l’angolo romantico degli innamorati di Antrodoco! Si dice che porti fortuna alle coppie baciarsi sotto quell’arco…

Per gli amanti dell’archeologia e della storia, una passeggiata sui resti della via Cecilia è d’obbligo.
Per gli appassionati dell’arte, c’è la famosa chiesa di Santa Maria Extra Moenia, in stile romanico, con un battistero esagonale tra i pochi esemplari esistenti. Di recente, si è scoperta la centralità di questo monumento in una leggenda templare… è eccitante divertirsi a ricercare simboli e opere dei templari in queste zone!
Infine, perché è un posto strategico per escursioni a piedi e in e-bike sui monti circostanti, tra i quali il monte Giano, una suggestiva terrazza sulla valle del Velino. Fermatevi e respirate la libertà! Potete entrare poi nella pineta monumentale di epoca fascista che compone la scritta “DUX”.
Ma c’è molto altro da scoprire, non resta che venire a farci visita!