Danilo, raccontaci chi sei e cosa fai.

Grazie per questa opportunità! Sin da bambino ho avuto la passione per tutto ciò che riguardasse la comunicazione visiva: disegnavo molto ed ero catturato da tutte le mostre visitate con mia madre.
Oggi mi occupo di fotografia sociale attraverso i miei progetti e le storie che scelgo di raccontare, di fotogiornalismo, di fotografia commerciale, di eventi. Grazie a queste esperienze è nato il progetto dell’agenzia creativa CMD Factory di cui sono co-fondatore.

Appassionato di fotografia. Una fotografia non comune, che sembra essere pervasa da un realismo magico. Raccontaci il tuo percorso personale e la tua crescita professionale dietro l’obiettivo.

La passione per la fotografia è un dono che ho ereditato dalla curiosità e dall’interesse di mio padre. Ho iniziato a fare foto sin da quando ero bambino con le sue Rolleiflex 6×6 e, negli anni, mi sono reso conto di quanto fosse diventato per me un importante strumento di comunicazione e interazione con tutto ciò che mi circonda. Da adolescente, per timidezza, non avrei mai pensato di poter arrivare un giorno a parlare delle persone ad altre persone. Mi piace pensare che la fotografia sia per sua natura sociale in quanto fatta da persone e destinata ad altre persone, perché il fruitore principale della fotografia è il soggetto, più importante del processo fotografico. La fotografia parla di realtà ma non la mostra, perché il mio punto di vista non sarà mai quello di un altro fotografo, e viceversa. Questa sua soggettività ci insegna quanto sia alquanto azzardato affermarne l’unica verità, ed è questo il valore aggiunto: ogni punto di vista ci può raccontare qualcosa di nuovo, arricchirci di nuove informazioni ed esperienze.
I primi passi nel mondo lavorativo li ho mossi sotto i palchi musicali di Roma, dove riuscivo a unire il mio essere chitarrista e fotografo. Questa esperienza mi ha insegnato sicuramente a gestire con rapidità lo spazio e la luce di una fotografia. Dopo gli studi alle Belle Arti di Roma, ho iniziato subito il mio percorso come libero professionista collaborando con associazioni, cooperative e realtà soprattutto in ambito sociale. Ho iniziato poi a tenere workshop, seminari e corsi di fotografia e oggi collaboro a stretto contatto con l’associazione Witness Journal.

La Regione Lazio vanta un importante bacino imprenditoriale nel settore delle industrie culturali e creative. E la Fotografia è senza dubbio un settore che ne fa parte. Per questo la Regione, con il progetto LazioCreativo è in prima linea per valorizzare le intelligenze e portarle all’attenzione del pubblico e del mercato nazionale e internazionale, per sostenere progetti e incentivare lo sviluppo di sinergie. In cosa e quanto questo progetto ti ha aiutato a concretizzare ancor di più il tuo sogno?

Penso che sia molto importante per una persona creativa portare avanti dei progetti di ricerca, non solo per se stessi ma anche per mostrare al proprio pubblico di riferimento delle nuove possibilità. Tutti i piccoli o grandi cambiamenti passano per la conoscenza e quindi mostrare, raccontare e far vedere nuove storie attraverso le immagini fotografiche è una grande opportunità e responsabilità. Proprio in quest’ottica, i riconoscimenti gratificanti sono un supporto importante per impegnarsi al meglio nel proprio lavoro.

Tre motivi per i quali dei giovani creativi, anche grazie al sostegno di LazioCreativo, dovrebbero coltivare la propria creatività, dando vita ai propri sogni. 

1. un riconoscimento è un incoraggiamento a proseguire nel proprio lavoro;

2. in un contesto che non incoraggia le professioni culturali è particolarmente importante per l’impatto sociale;

3. può essere l’occasione per far conoscere progetti di valore.