Giochi di Strada. Un tuffo nel passato, per riscoprire i giochi di strada, quelli di una volta come l’hula hop, la fionda, la campana, il salto della corda e tanti altri ancora. Manuel, raccontaci chi sei e da dove nasce questa bellissima idea.

Mi chiamo Manuel Onorati, sono un giovane docente universitario, lavoratore in un’azienda familiare che ha fondato il CUS dell’Università di Roma “Tor Vergata” circa cinque anni fa e mi piace definirmi un sognatore pragmatico! L’evento che ho coordinato è Giochi di Strada, un percorso straordinario tra esperienze sostenibili e momenti di interazione con il proprio nucleo familiare, nell’assoluto divertimento! Il progetto aveva il preciso scopo di recuperare e mantenere i valori della nostra società, come ad esempio il gioco, inteso come collante tra le generazioni, il riuso del materiale abbandonato, il movimento sportivo per il benessere psico-fisico individuale e collettivo, infondendo una nuova idea di turismo sostenibile e lasciando un’esperienza al territorio di appartenenza. E sapete la cosa più bella? il progetto è assolutamente replicabile ovunque!

Un evento avvenuto all’interno del suggestivo cortile del Palazzo Doria Pamphili di San Martino al Cimino, reso possibile grazie all’impegno degli operatori del CUS che hanno fatto divertire grandi e piccoli. Quanto è stato importante il loro impegno e come, nello specifico, siete riusciti a intrattenere più di cento famiglie provenienti da tutti i territori del Lazio?

Esattamente più di 200 famiglie hanno partecipato alla manifestazione! Numeri importantissimi se pensiamo che è stata la prima iniziativa dopo mesi di lockdown. Per garantire la sicurezza di tutti, abbiamo messo in piedi un programma di riduzione del rischio veramente complesso, attraverso format di prenotazione online e gestione degli ingressi. Con questa strategia siamo riusciti a non creare mai assembramenti. Gli operatori del CUS, senza i quali era impossibile raggiungere i risultati ottenuti, hanno contribuito con entusiasmo e professionalità al successo finale dell’iniziativa, constatato proprio dai tanti sorrisi e dalle parole rilasciate alle interviste dalle famiglie al termine del loro “viaggio”. Sì, proprio un vero viaggio per le famiglie, che dovevano “spogliarsi” dei loro abiti e vestirsi tutti insieme con la maglia dei giochi per conquistare, a suon di scoccate e salti, l’ambita medaglia! Ancora oggi le famiglie che hanno partecipato ci scrivono per aspettare una nuova edizione…

Un’interessante iniziativa ludico-educativa che avete portato avanti con il sostegno della Regione Lazio, nel progetto Itinerario Giovani. Come siete venuti a conoscenza di questo progetto? Pensate potrà essere ripetuto con lo stesso entusiasmo e successo?

L’obiettivo dell’iniziativa è proprio quello di lasciare nel territorio laziale una ricorrenza che non sia solo una mera attività sportiva, il cosiddetto “aiuto a pioggia”, ma una vera progettualità che possa resistere nel tempo per rafforzare nel suo insieme l’intero quadrante tra popolazione, esercizi commerciali del territorio e valorizzazione della cultura territoriale. L’attività ludica è stato il collante per far conoscere il territorio alla popolazione che ci abita, attraverso lo sport. La finalità è di sottoporre all’attenzione tematiche di sostenibilità, come sottoscritto dall’Agenda 2030 sposata dall’Alleanza dello Sviluppo Sostenibile.

Siamo venuti a conoscenza del progetto tramite la piattaforma preposta della Regione Lazio. L’innovazione culturale sta proprio nell’incontro tra le nuove generazioni e l’esperienza maturata e il progetto Itinerario Giovani rappresenta pienamente il connubio.

Ringrazio l’enorme sostegno da parte di LazioCrea SpA e Regione Lazio, uffici e rappresentanti, che hanno non solo monitorato l’intera iniziativa, ma si sono resi disponibili in ogni momento alle nostre richieste e bisogni. Credo che questo risultato possa rappresentare un vero punto di crescita sociale condiviso tra la Pubblica Amministrazione e gli Enti Privati, ancora complimenti!

Tre motivi per i quali dei ragazzi, secondo te, dovrebbero essere invogliati a partecipare ad attività, nell’ambito dell’iniziativa Itinerario Giovani, come la vostra?

Oggi, più che mai, il sistema Paese richiede sempre più capacità a noi giovani per poter emergere, e proprio queste esperienze ci danno l’opportunità di poter fare la differenza, poter esprimere le nostre competenze. Siamo solo noi a poter decidere se trasformare i problemi in opportunità. Può quindi Itinerario Giovani risolvere i nostri problemi? Assolutamente no, siamo noi che, attraverso Itinerario Giovani o ad attività similari, concesse dalla lungimiranza della Pubblica Amministrazione, decidiamo di cogliere il seme, valorizzarlo con le nostre idee, strutturarlo con le competenze, annaffiarlo con determinate metodologie e, solo alla fine, vedere la bellezza dello straordinario frutto. E se il frutto non sarà soddisfacente come quello atteso, non dobbiamo demordere: è proprio il processo per raggiungere l’obiettivo del frutto che ha generato il nostro percorso di crescita, e quindi di know how. A tutti i miei coetanei dico: passione, impegno, formazione. Vi lascio un video: https://youtu.be/E57lKwMWtI0