Chi sei e di cosa ti occupi?

Mi chiamo Valentina e sono Biotecnologa e Ricercatrice presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Faccio parte dell’Associazione Giovanile Science Breath assieme a Elisa, Alberto, Brunella, Matteo e Irene, ma anche tanti altri volontari. Siamo un gruppo misto di maker, esperti di editoria, grafica e tecniche di fabbricazione digitale.

Raccontaci il progetto Science Breath, di cosa si tratta

Il progetto prevede la pubblicazione di 4 numeri di una rivista scientifica per ragazzi in formato digitale e cartaceo sotto forma di zine illustrata (una zine è una piccola rivista pieghevole). Gli argomenti trattati dalla rivista Science Breath spaziano dal Coronavirus all’ambiente, dalle nuove tecnologie di Stampa 3D all’intelligenza artificiale con approfondimenti sul sito www.sciencebreath.com.

I fumetti e i testi della rivista sono elaborati dal nostro team editoriale per una comunicazione diretta e moderna di concetti scientifici anche complessi. I primi numeri sono stati presentati e distribuiti in diversi istituti scolastici della Regione Lazio attraverso incontri che prevedono giochi logico-scientifici in classe inerenti al tema della rivista.

Come nasce l’idea e qual è l’obiettivo che intendete raggiungere?

Science Breath è un progetto nato ad Ottobre 2021 grazie al finanziamento della Regione Lazio nell’ambito del Bando delle Idee Vitamina G. Il progetto è nato in seguito alla necessità di diffusione di informazioni scientifiche in maniera capillare anche nei giovani e bambini, emersa nel 2020, con la pandemia di COVID-19. L’obiettivo è quello di avvicinare le fasce di età più giovani alle materie scientifiche e far conoscere il lavoro di Ricercatori ed esperti in diversi ambiti.

Come sei venuta a conoscenza dell’avviso pubblico di Vitamina G e come ha contribuito alla tua crescita e alla crescita dell’associazione?

Abbiamo scoperto l’avviso pubblico sul sito della Regione Lazio. L’Associazione è nata grazie a questo finanziamento e non sarebbe stato possibile riuscire a crescere così tanto in un solo anno. Siamo partiti con un gruppo informale di 3 persone e ora siamo già 10 coinvolti nelle attività, abbiamo studiato e modificato al meglio la comunicazione attraverso gli incontri in classe e con lo studio di giochi di logica abbinati alla lettura della rivista.

I vostri tre motivi per i quali ragazze e ai ragazzi under35 dovrebbero partecipare a Vitamina G?

  • La possibilità di vedere la propria idea evolvere e perfezionarsi
  • La motivazione che si moltiplica grazie al networking con altre realtà di associazioni giovanili
  • L’opportunità economica è sicuramente unica, non capita spesso la possibilità di ottenere un investimento in un’idea nuova che non sia prettamente industriale o che non dia vita a una start-up.

Perché i giovani ragazzi dovrebbero partecipare a progetti come il vostro? 

Il nostro progetto rappresenta una fusione di illustrazione, gioco e divulgazione scientifica. Questo rende l’informazione più leggera anche se sempre verificata da esperti. Gli eventi in classe sono studiati per un’ampia fascia di età ed abbinati ad attività di team working per la risoluzione di giochi a tema, sfruttando metodologie di edutainment (intrattenimento finalizzato a educare) e problem solving. Siamo attenti sempre a portare le tecnologie più moderne in classe e a fare attività di orientamento nel caso dei licei, per i più interessati al mondo della ricerca.

Come evolverà il progetto?

Abbiamo deciso di portare il gioco e la rivista di Science Breath nei musei e biblioteche e di organizzare un festival di arte-scienza in collaborazione con altre associazioni giovanili conosciute con Vitamina G. Cercheremo anche di affrontare l’argomento orientamento al lavoro e interdisciplinarietà più approfonditamente per gli ultimi anni del liceo.