Chi siete e di cosa vi occupate?

Siamo tre giovani, Giulia, Nicolò e Andrea, che sono laureati in Lettere ed Ecobiologia. I nostri percorsi formativi sono stati messi a disposizione del progetto che, riguardando l’accessibilità di un sito naturale, ha richiesto sia competenze nello studio del territorio (e, nello specifico, delle specie animali e vegetali presenti e dei percorsi da rendere accessibili) sia nella scrittura semplificata dei testi da impiegare nelle audio-video guide, che illustrano il percorso individuato.

Raccontateci il progetto Una macchia per tutti, di cosa si tratta

Il progetto Una Macchia per Tutti vuole rendere accessibile il sito di Macchia della Signora, situato nel Comune di Cerveteri (RM). Sono stati, per tale ragione, studiati alcuni interventi che permettono di effettuare delle escursioni accessibili universalmente, ossia per normodotati, non vedenti e ipovedenti, sordi (e per persone che hanno soltanto difficoltà o impedimenti, anche momentanei).
I servizi a disposizione sono i seguenti: 2 joelette (1 per adulti e 1 per bambini), carrozzine speciali per escursionismo che consentono a persone con difficoltà motorie di visitare luoghi; audio guide per non vedenti e ipovedenti, scaricabili gratuitamente dal sito web www.unamacchiapertutti.it; pannelli tattilo-sensoriali con scritte semplificate a caratteri ingranditi e in braille; percorso con guide per non vedenti e ipovedenti; video guide con interpreti LIS e ASL, scaricabili dal sito www.unamacchiapertutti.it; materiale per identificare gli aromi e gli odori della macchia (piante, frutti, foglie, etc.).

Come nasce la vostra idea e qual è l’obiettivo che intendete raggiungere?

L’idea nasce dalla nostra volontà di creare dei percorsi che siano universalmente accessibili. Il nostro sogno è quello di vedere persone, disabili e non, passeggiare insieme per i sentieri dei nostri territori. Crediamo che l’ambiente naturale possa offrire una serie di sensazioni ed emozioni che altri posti non riescono a fornire.
L’obiettivo è quello di consegnare alla città di Cerveteri un importante laboratorio di accessibilità, che si configuri come un primo intervento da replicare nei luoghi naturali e culturali di tutto il comprensorio (e, speriamo, non solo!).

Come siete venuti a conoscenza dell’avviso pubblico di Vitamina G e come ha contribuito alla vostra crescita come associazione?

L’incontro con Vitamina G è stato, a dire il vero, fortuito: abbiamo letto un avviso pochi giorni prima della scadenza e ci siamo subito interessati. Tale bando ha permesso la formazione dell’Associazione Una Macchia per Tutti e anche una nostra crescita personale: ci ha permesso di entrare in contatto con la Regione Lazio e ci ha mostrato come questa sia vicina alle esigenze dei giovani.

Qual è stata la fase finale del vostro progetto?

La fase finale è consistita nell’evento di presentazione del progetto, che sarà definitivamente concluso con altre passeggiate nella Macchia della Signora.

I vostri tre motivi per i quali ragazze e ai ragazzi under35 dovrebbero partecipare a Vitamina G?

I tre motivi sono i seguenti: rendere i nostri territori dei posti migliori; crescita personale e contatto con l’amministrazione pubblica; fare nuove e positive esperienze e conoscenze.

Perchè i giovani ragazzi dovrebbero partecipare a progetti come il vostro?

La partecipazione a un progetto come il nostro porta, da un lato, a rendere concrete idee che, spesso, sono soltanto sogni nei cassetti e, dall’altro, a fornire un aiuto concreto e una spinta al miglioramento delle nostre comunità. Progetti, ad esempio, come Una Macchia per Tutti lavorano su due piani: il primo è sicuramente quello concreto, degli interventi realizzati che, spesso, non vengono messi in atto; il secondo è quello sociale, della sensibilizzazione e della diffusione di una vera e propria cultura dell’accessibilità. La nostra speranza è di dare un segnale forte e di consegnare alla città di Cerveteri un progetto pilota, che sia l’inizio di una rete di buone pratiche da diffondere nella nostra cultura e nel nostro modus operandi.

Come sperate si sviluppi in futuro il vostro progetto?

Confidiamo che Macchia della Signora diventi una importante sede di escursionismo universalmente accessibile e, inoltre, che interventi, come quelli che abbiamo proposto, possano essere replicati all’interno del sito, che è molto esteso.
Il nostro augurio è che Cerveteri e tutti gli altri stupendi comuni del comprensorio possano diventare città accessibili a 360°. Non si è ancora pienamente compresa l’importanza di azioni concrete non solo in materia di accessibilità fisica e architettonica, ma anche comunicativa. Il nostro progetto ha avuto proprio l’obiettivo di mostrare come si debba lavorare su più piani contemporaneamente.